Quando è utile e a chi si rivolge la terapia psicomotoria?


Giochi per terapia psicomotoria

Giochi per terapia psicomotoria

La psicomotricità è una forma educativa, che può rivelarsi utile per tutti i bambini, approssimativamente, fino al decimo anno di età e in particolare:

  • per i bimbi molto vivaci che fanno fatica a concentrarsi;
  • per quelli timidi e insicuri, in quanto migliora la fiducia in se stessi e negli altri, oltre a migliorare la capacità di comunicare.

L’originalità di questa pratica riabilitativa sta nella semplicità dei mezzi attraverso i quali si realizza: il corpo, il movimento, l’azione di gioco (che si distingue in senso motorio, simbolico e di socializzazione), la relazione e il materiale del setting (cubi, rettangoli di gomma piuma, materassi, palle, teli, corde).

Lo psicomotricista potrebbe essere quindi paragonato ad un “enzima”, ad un facilitatore dello sviluppo del bambino che, attraverso l’interazione di gioco, lo guida nel passare “dall’essere un corpo, al riconoscersi come corpo” (definizione ANUPI- Napoli 1997).
Giochi per attività psicomotoria

In questo campo sono coadiuvata  dalle  dott.sse in Neuropsicomotricità dell’Età Evolutiva (N.P.E.E.) F. De Rosa e A. Capasso, che  sono solite approcciare con modalità neuropsicologiche i piccoli pazienti.
A tal proposito mi piace sottolineare il loro continuo impegno di formazione sulle tecniche cognitivo-comportamentali. Le terapie si svolgono in modalità individuale o di gruppo.

L’educazione psicomotoria individuale è utile quando si verificano blocchi o rallentamenti nel processo di maturazione psico-corporea dei bambini come:

  • disturbi dell’espressività motoria;
  • ritardi dello sviluppo psicomotorio;
  • ritardi cognitivi;
  • disturbi e ritardi del linguaggio;
  • difficoltà relazionali (aggressività o inibizione);
  • difficoltà comportamentali.